Prima di partire nel dirti perché devi assolutamente prendere in considerazione immediatamente di aderire alla previdenza complementare è bene fare un passo indietro e raccontarti molto velocemente la situazione pensionistica italiana in modo che tu abbia il quadro più completo.

Oggi Il sistema pensionistico italiano si fonda su tre pilastri portanti:

  1. PREVIDENZA PUBBLICA
  2. PREVIDENZA COMPLEMENTARE
  3. PREVIDENZA INTEGRATIVA

A partire dagli anni ’90 la previdenza italiana ha subito diverse profonde modifiche fino ad arrivare al sistema odierno, un sistema previdenziale a RIPARTIZIONE, ovvero che i lavoratori attivi pagano i contributi che immediatamente vengo utilizzati per pagare le pensioni.

Oggi questo sistema presenta 3 principali debolezze:

  1. Rischio demografico: il calo delle nascite che si sta verificando in questi anni avrà come effetto quello di peggiorare il rapporto tra i contributi dei lavoratori e le pensioni per le persone che hanno cessato l’attività lavorativa. Solo per dare un ordine del grandezza di quello che potrà essere un problema: oggi c’è un anziano ogni 4 persone (che comprendono, bambini, ragazzi, adulti); nel 2050 si stima ci sarà un anziano ogni 3 persone.
  2. Rischio Longevità: viviamo più a lungo. Se al fatto che nascono sempre meno bambini aggiungiamo che viviamo sempre più a lungo, rischiamo di creare un “mostro”. Se fino a qualche anno fa lo Stato si prendeva l’impegno di pagare le pensioni per 10 anni, oggi lo Stato deve prendersi l’impegno di pagare le pensioni per almeno 15 anni.
  3. Rischio Sistema Italia. Un paese che non vive un periodo florido da ormai troppo tempo.

Dopo aver accennato a queste 3 criticità che devono aiutare a rifletterci (so di avere un problema quando me ne rendo conto) ora andiamo vedere il secondo pilastro LA PREVIDENZA COMPLETARE e perchè è bene iniziare a sfruttarla già da domani.

Parto dal dirti che l’adesione alla previdenza complementare è libera e volontaria ed è disciplinata dal D.lgs 252/2005 ed ha come scopo quello di integrare la previdenza di base; in pratica lo Stato ci sta dicendo “Io non riesco a garantirti lo stesso tenore di vita quando andrai in pensione, per cui do la possibilità di crearti un’ulteriore pensione per il tuo futuro”.

In sostanza, nel D.Lgs vengono definite le cosiddette “Forme Pensionistiche” incaricate di raccogliere il risparmio previdenziale a cui vengono riconosciute agevolazioni fiscali che altre forme di risparmio non beneficiano e che valgono anche nel caso di versamenti effettuati a favore di familiari fiscalmente a carico. 

La finalità di queste forme di risparmio è quello di concorrere ad assicurare al lavoratore un adeguato livello di tutela pensionistica.

Vengono definite diverse forme di previdenza complementare:

  • Fondi Pensione negoziali (o chiusi);
  • Fondi pensione aperti;
  • Fondi preesistenti;
  • PIP Piani Individuali Pensionistici;

Alle quali un dipendente può aderire facendovi confluire all’interno la quota di TFR che mensilmente la sua azienda deve accantonare.

Fatta questa doverosa premessa ora vediamo perchè devi aderire immediatamente alla previdenza completare.

Ecco i motivi per cui devi farlo:

1) Risparmio FISCALE: ti riporto una semplice tabella.

Considerando che l’aliquota media degli Italiani quando vanno in pensione è il 30,1%, il risparmio che un lavoratore che aderisce alla Previdenza complementare va da un minimo del 15,1% ad un massimo di 21,1%. 

2) Certezza di averlo, soprattutto nel momento del bisogno. Lasciando il TFR in azienda non puoi sapere se il datore di lavoro lo sta accantonando. Aderendo, invece, alla previdenza Complementare, sia che tu apra un Fondo Chiuso, Aperto o Pip, potrai avere la tua posizione sotto controllo sempre. A questo devi aggiungere un particolare importante. Rispettando motivazioni e archi temporali, qualora durante il periodo lavorativo avessi necessità di avere un anticipo del montante accantonato, con la previdenza Complementare non dovrai far altro che fare una semplice richiesta e in qualche giorno riceverai la somma di cui necessiti. Cosa che può non accadere lasciando il TFR in azienda. Possono verificarsi casi, tali per cui il datore di lavoro non è obbligato a versare antici. Per completezza ti riporto la tabella con le motivazioni e le tempistiche da rispettare:

3) Possibilità di ottenere risultati finanziari migliori. Cosa vuol dire? In termini molto semplici aderendo ad un fondo pensione la cifra verrà gestita ed investita dell’ente preposto sfruttando così i vari rendimenti di mercato e per un ragazzo che inizia a lavorare l’arco temporale di questo “investimento” sarà di lunghissima durata con l’ampia possibilità di avere dei guadagni.

Ora spero che ti sia più chiara la situazione, se non lo dovesse essere ti invito però a contattare immediatamente il tuo educatore finanziario per aiutarti a capire dove poter destinare il tuo TFR, non è mai troppo tardi per fare la scelta giusta. 

Diversamente se non hai un Educatore Finanziario ma ti sei imbattuto in questo articolo scrivici subito, saremo a tua disposizione per fornirti una consulenza personalizzata.