Via libera da parte del governo: l’Educazione Finanziaria sarà insegnata nell’ambito dell’Educazione Civica. 

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge Competitività, che inserisce l’Educazione finanziaria nell’insegnamento dell’Educazione civica.

In questo modo, in un’ottica interdisciplinare e trasversale, acquisiscono centralità nel percorso formativo la finanza, il risparmio e l’investimento, con l’obiettivo di rendere i ragazzi cittadini consapevoli, capaci di partecipare pienamente alla vita economica del Paese. Per promuovere la cultura finanziaria, il ddl prevede forme di cooperazione tra soggetti istituzionali e soggetti portatori di interessi economici.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti, definirà le linee guida per lo studio dell’Educazione finanziaria nelle scuole, d’intesa con la Banca d’Italia e la Consob e sentite le associazioni rappresentative degli operatori e degli utenti bancari e finanziari. Inoltre, il MIM, la Banca d’Italia e la Consob sottoscriveranno appositi accordi per promuovere la cultura finanziaria, nel rispetto dell’autonomia scolastica.

Valditara: “Risparmio e investimento saranno centrali

“Con il ddl Competitività, l’Educazione finanziaria sarà studiata nell’ambito dell’Educazione Civica. Risparmio e investimento saranno centrali nella crescita dei ragazzi. Il MIM redigerà le linee guida per l’insegnamento, d’intesa con Bankitalia, Consob e realtà rappresentative”. Così Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito, sul suo profilo Twitter.

FINALMENTE! Anche se….

Purtroppo si parla ancora solo di due temi “Risparmio e Investimento” rispetto a tutto quello che invece è realmente educazione finanziaria.

Avrei preferito, personalmente, si parlasse ai bambini di concetti legati al trasferimento di rischio e delle probabilità che certi eventi possano accadere.

Ma accontentiamoci del passo avanti fatto perché ahimè siamo veramente messi male.

Perché dico ciò?

Perché negli incontri fatti di recente, dove abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti inserendo oltre alle solite aree di cui parliamo sempre, la pianificazione fiscale ci siamo accorti di quante difficoltà ci siano.

La materia, lo diciamo sempre, non è facile ma non aver chiari i concetti legati alla tassazione della propria P. IVA, o almeno di come calcolare i contributi previdenziali e del loro funzionamento è per un piccolo/medio imprenditore, un vero e proprio rischio.

Vuol dire navigare a caso, senza bussola, senza avere minimamente idea di dove si voglia andare e quindi subire qualsiasi evento come un rischio di vita o morte di quella p.iva.

Nel 2023 non è veramente pensabile e nemmeno accettabile che non esista una specie di patentino per chi vuole fare impresa.

Una sorta di scuola che mi trasferisca i concetti chiave, mi aiuti a redigere un business plan, mi dia una mappa dei rischi in base all’attività, mi aiuti a capire quali adempimenti e obblighi ho nel momento in cui inizio un’attività.

Sennò siamo carne da macello appesi al caso e alla fortuna.

Per carità esiste il rischio d’impresa, ma cosi è veramente troppo il “lasciato al caso”.

Non ci voglio credere. Non voglio mollare.

La conoscenza e la cultura possono migliorare tutti noi, l’unica domanda è:

Abbiamo l’umiltà di riconoscere i nostri limiti?

Studiare sempre e continuare a crescere come individui è l’unica via.

Se ti senti in difficoltà e non sai dove sbattere la testa, inizia da qui!

Ad maiora