Caro amico, ti scrivo… iniziava così una canzone di Lucio Dalla e io la prendo come licenza poetica per continuare lo spinoso viaggio nell’argomento che abbiamo iniziato il 24/06/2022 dal titolo: “quanto costa l’ignoranza in campo finanziario e fiscale?

Lo trovi qui nel caso tu non l’abbia ancora letto oppure, se volessi rileggerlo, per rinfrescarti la memoria.

Qui invece il link del video.

Il punto preso in esame oggi, solo nominato nel precedente articolo è il seguente:

Elevati costi dei prodotti finanziari e mancati rendimenti.

Il falso mito invece, spesso raccontato da molti clienti, l’avrai certamente sentito anche tu, è questo: “gli investimenti che ho in banca non hanno costi se non qualcosina quando li sottoscrivo; infatti, non mi prelevano niente dal conto corrente”.

Ecco partiamo da questo.

Il fatto che non prelevino dei soldi dal tuo conto corrente non significa che non stai pagando dei costi, anzi è un primo e forte indizio che li stai pagando direttamente nei fondi (a meno che la tua banca non si sia trasformata da SPA a ONLUS).

Inoltre, abbiamo trovato casi in cui il cliente in realtà non si era semplicemente accorto di prelievi quadrimestrali dal conto perché ritenuti di poco conto (nell’ordine di 150/200€ annui), perché li riteneva imposte (o bolli) oppure semplicemente perché non aveva associato la causale di quel prelievo alla gestione titoli dei suoi investimenti.

Lascio spazio ai numeri che sostituiranno le mie parole in modo molto più comprensibile.

Caso studio:

Cliente: Mario Rossi (nome di fantasia ovviamente)

Occupazione: impiegato amministrativo dipendente settore privato

Reddito lordo: 38.000,00 € circa

Patrimonio investito: 1 milione di € circa (eredità).

Istituto Finanziario: Banca PINCOPALLO SPA

Il cliente si reca nei nostri uffici e chiede il nostro intervento in quanto non capisce il documento che ha ricevuto dalla sua banca (relativo alla direttiva MIFID II*) e non gli è sembrata molto illuminante la risposta data dall’impiegato in banca, anzi ci dice, riporto testuali parole: “mi è sembrata proprio una supercazzola”.

*La Direttiva MIFID II conferma l’importanza della trasparenza nei rapporti contrattuali per consentire agli investitori di assumere scelte di investimento consapevoli.

In realtà da tempo non gli tornano altre cose su questi investimenti ma da solo non è riuscito a risolvere i suoi dubbi.

Si parte subito facendo una ricerca dei prodotti all’interno del suo portafoglio in essere.

In questo portafoglio troviamo, oltre a qualche titolo non coerente con il suo profilo di rischio (questo aspetto merita un approfondimento migliore ne parlerò in un altro articolo) dei costi di gestione applicati non proprio a buon mercato, diciamo così.

Il Costo di gestione medio applicato sui fondi era di poco inferiore al 3%, che in soldoni facendo i conti della serva sono

1 milione = 30.000 €

di costi ANNUI solo per far gestire i suoi soldi.

Costi che verranno prelevati sia in caso di andamento positivo, sia in caso di andamento negativo dei fondi.

Adesso non vorrei infierire troppo ma il costo sostenuto è quasi l’ammontare del suo stipendio annuo lordo per gestire, poi in caso valuteremo anche la qualità di questo lavoro, i soldi lasciati da terzi in eredità.

Magari qualcuno penserà “va beh su un milione ereditato cosa vuoi che sia?!”

A parte il fatto che in 10 anni sono 300.000 € (un terzo dell’investito) mica bruscolini, vorrei farti ragionare su due concetti semplici, primo riportando il tutto a cifre “più comuni” trovati nei casi di tutti i giorni aggiungendo anche altre tre voci di possibili costi applicati, secondo sul mancato guadagno che questi costi comportano una sorte di oltre al danno la beffa.

Primo concetto.

Facciamo esempi di quotidianità e riportiamo i numeri con cifre comprese tra i 50.000€ e i 250.000€.

Lo faccio solo per tua comodità e per dare un’unità di misura reale (non solo in termini percentuali) degli ipotetici, ma molto probabili, costi che stai pagando se hai investito in strumenti finanziari tramite un dipendente della tua banca.

  • Se hai investito 50.000 e sostieni costi per il 3% sono 1.500 € annui;
  • Se hai investito 150.000 e sostieni costi per il 3% sono 4.500 € annui;
  • Se hai investito 250.000 e sostieni costi per il 3% sono 7.500 € annui.

Costi che, sottolineo nuovamente, verranno prelevati dal tuo capitale a prescindere dall’andamento dei fondi.

A questi dovremo aggiungere: i costi di ingresso ove applicati, i costi di uscita ove previsti e per ultimi i costi di over performance nel caso siano previsti dal prodotto.

Non entro troppo nello specifico sennò diventa un trattato e non un semplice articolo, ma di seguito di scrivo il range % previsto per ogni voce:

  • il costo di ingresso previsto è solitamente compreso tra lo 0,5% e il 3% (possono anche essere azzerati dalla banca stessa);
  • il costo di uscita previsto è solitamente compreso tra lo 0,5% e il 5% (non è sempre presente);
  • Il costo di over performance invece è solitamente compreso tra il 10 e il 20% circa (non è automaticamente previsto in tutti fondi).

Secondo concetto.

Se il costo applicato sui fondi è del 3% è chiaro che per guadagnare qualcosa anche tu il fondo deve rendere almeno il 5%.

In quanto, al netto del fatto che non siano previsti gli altri costi descritti nel punto precedente, il risultato personale realizzato diventerebbe:

5% (risultato fondo) – 3% (costo applicato) = 2% rendimento lordo

Questo 2% verrebbe poi aggredito dalla tassazione del 26%. (flat tax Legge 66/2014)

Quindi, anche qui trasformiamolo in formuletta:

2% rendimento lordo – 26% (flat tax) = 1,48% Rendimento netto

Visto che sto affrontando l’argomento tasse, ti ricordo inoltre l’imposta di bollo fissa dello 0,2% su base annua sulle giacenze dei depositi bancari e postali, degli altri rapporti che contengono prodotti finanziari a vario titolo, oltre alle somme vincolate sui conti correnti, ai buoni fruttiferi postali, alle gestioni patrimoniali. (Es: 100.000 (capitale investito) – 0,2% (imposta di bollo) = 200€ annui)

 È chiaro quindi che il capitale investito al netto di costi, Flat tax e imposta di bollo, verrà rivalutato molto poco rispetto ai rischi a cui è sottoposto. Ogni investimento, nessuno escluso, ha un rischio di base ma è chiaro ed evidente che in base ai rischi devo averne un ritorno in termini di rendimento.

                     Più rischio         —>     Probabile maggior rendimento

                    Minor rischio      —>     Probabile minor rendimento

Sul concetto espresso nello schemino qui sopra riportato però avrei molto altro da aggiungere in merito e ti invito in generale alla prudenza.

Perché prima di investire bisogna seguire un piano stabilito a monte nei minimi dettagli, non affidandosi totalmente a terzi senza aver compreso almeno i concetti che ne stanno alla base.

Uno dei principali è individuare i costi presenti nel contratto e valutarne la sostenibilità.

È vero che minor costo non significa sempre miglior prodotto ma neanche strapagarne uno per investire i propri soldi è sinonimo di garanzia di risultato.

Quindi le parole d’ordine sono: strategia e pianificazione, attenzione e consapevolezza.

Ora sono arrivato alla conclusione di questo articolo che sono sicuro ti abbia fatto passare, almeno una volta, per la mente la frase “va beh mi sono rotto le scatole metto tutto sotto il materasso” allontanandoti definitivamente dal mondo degli investimenti in generale.

Quello che posso affermare con forza è che, proprio grazie alle informazioni ricevute in questo articolo, devi REAGIRE e trasformare le NOZIONI apprese in AZIONI.

La brutta esperienza che puoi aver passato personalmente per esserti affidato a qualcuno che non ha fatto i tuoi interessi, oppure tramite i racconti di amici e parenti, o semplicemente dopo l’esempio appena fatto in questo articolo deve darti la forza di prendere una decisione, che non è quella della rassegnazione e dell’immobilismo ma è quella del CAMBIAMENTO!

Se non te la senti di farlo da solo e in autonomia, sappi che troverai in Educazione Finanziaria Certificata un valido supporto per prendere decisioni CONSAPEVOLI!

AD MAIORA!!

A presto,

Davide