Oggi parlo di altro.
Esco dal solito modo di comunicare per parlare di un articolo che mi ha lasciato esterrefatto, infastidito e con un fondo di tristezza.
Faccio una premessa importante.
Io non ho nulla contro il personaggio protagonista di questo articolo, ce l’ho con il messaggio che passa in questo articolo.
Passa il messaggio che questo Frank Gramuglia prima fosse un dipendente e si reputasse uno sfigato e adesso invece ha trovato la ricetta magica per diventare ricco e felice senza “fare nulla”. (e che lo puoi fare anche tu!!)
Nell’ultimo periodo vengono condivisi e diffusi contenuti di questo tipo da molti media in cui la storia è più o meno sempre la stessa:
Non ero nessuno, facevo fatica ad arrivare a fine mese, non avevo e non ho tuttora competenze particolari ma, grazie all’ingrediente magico e ai social, CE L’HO FATTA!
Ero esattamente come te ma ho avuto un colpo di fortuna che mi ha cambiato la vita.
Ieri si chiamava Facebook o Instagram, oggi Tiktok oppure OnlyFans, ma il concetto è lo stesso, non cambia.
Lo trovo francamente aberrante per due motivi:
1) è aberrante pensare ad una società in cui il modello è quello della botta di culo che alimenta ancora di più la convinzione, del giovane popolo social soprattutto, che non abbia alcun senso investire su sé stessi, nell’acquisire competenze o sul rimboccarsi le maniche e darsi da fare.
2) un’altra cosa che mi infastidisce parecchio, è che questo, è lo stesso tipo di comunicazione con cui vengono promosse molte truffe online.
Mi spiego meglio.
In parole povere, secondo me, i media, in questo caso addirittura un’importante testata giornalistica nazionale, servono un vero e proprio assist a chi poi sa “usarlo” in maniera profittevole adescando delle persone nei ponzi di vario tipo.
Hai bisogno di esempi? Apri un giornale, ne trovi tutti i giorni.
Invece, facci caso, non vengono praticamente MAI “sponsorizzati” articoli su professionisti che hanno fatto carriera, su piccoli imprenditori che hanno aperto attività o su qualsiasi altro soggetto che sia un esempio positivo, che impegnandosi, studiando, applicando un metodo e lavorando su stesso, sia riuscito ad emergere e a creare un luogo di lavoro sano, per se, per dipendenti, collaboratori e abbia portato un prodotto/servizio veramente UTILE per i clienti e la comunità.
La cultura, lo sforzo, l’impegno e la determinazione sembrano non servire più, non trovano spazio in questa nuova era.
Vuoi impegnarti? Studiare?
Dedicarti al tuo lavoro o addirittura fare impresa?
Sei uno SFIGATO! “Ce la puoi fare senza fatica guarda me. Perché ti fai il mazzo?”
Passa questo come concetto!
Perché senza fare tanti giri di parole il messaggio finale è il ricorrere alla fortuna, al “gioco d’azzardo”, al “meno faccio meglio è, diventerò ricco e in caso ci penserà qualcun altro”, piuttosto che alimentare il senso di VOGLIA DI FARE e di emergere non solo economicamente ma di realizzazione come individuo.
Quello che però non passa mai, credo ormai di aver capito il perché, è che per uno che “ce la fa” ce ne sono centinaia di migliaia o milioni, che non ce la faranno mai e che andranno ad alimentare l’enorme bacino di frustrati ed emarginati che sputano odio sui social, che non hanno obiettivi di vita e che vivranno, probabilmente, di sussidi o redditi di cittadinanza vari.
Forse sono duro ma a me sta cosa fa schifo!
Vorrei vedere giovani e meno giovani, che abbiano voglia di fare, di crescere e migliorare come individui.
Con la consapevolezza che si può sbagliare e fallire ma che l’importante è mettercela tutta.
Provarci sempre. Perché a volte si vince e a volte si perde, ma sono tutte tappe fondamentali nella vita privata e professionale, per raggiungere il successo come individuo prima di tutto.
Forse sono un sognatore, un romantico, uno che perderà questa battaglia ma lamentarsi e non cercare di cambiare il mondo intorno a te che senso ha?
Un abbraccio a chi come noi ogni giorno cambia il suo mondo con l’esempio.
Ad Maiora!