Caro Utente, scrivo anche oggi districandomi tra falsi miti e credenze che ci portiamo dietro dal passato o che si generano nel chiacchiericcio da bar e vengono riportate con tale veemenza da diventare reali.
Oggi parlerò di pensione e quindi di seguito, riporto due frasi sentite spesso sia nella vita privata sia in quella professionale:
“Avrò una bella pensione l’ho visto dalla busta arancione!!” oppure “non avrò mai una pensione, non mi daranno nulla!!”.
Partendo dal fatto che sono due concetti talmente agli opposti che parrebbe che le persone che affermano ciò provengano da Paesi diversi, andiamo a smontarle e a scoprire la verità dei fatti.

Partiamo dalla famosa Busta Arancione.

Nella simulazione che trovi on line o che hai ricevuto direttamente a casa, via posta, troverai:
la stima della data di pensionamento e il Tasso di Sostituzione*
(*rapporto tra probabile assegno pensionistico e l’ultima retribuzione lavorativa).

Prima nota su cui fare attenzione e prima relativa difficoltà.

Tutti i valori riportati, sia l’importo della pensione sia quello della retribuzione lavorativa, sono lordi.

Devi quindi trasformare i numeri trovati nella simulazione, in valori al netto della fiscalità.

Seconda nota su cui prestare attenzione e che può generare false aspettative.

Le Ipotesi contenute nella Busta Arancione dell’INPS sono tendenzialmente positive.

Perché dico ciò?

Perché si ipotizza una crescita del proprio stipendio dell’1,5% reale annuo, così come una crescita media del PIL dell’1,5%.

Qualora le cose dovessero andare diversamente l’importo della pensione sarebbe conseguentemente ridotto.

I dati reali, a differenza delle ipotesi riportate nella busta arancione, sono molto diversi.

Infatti la crescita dello stipendio in Italia negli ultimi 30 anni è stata dello 0,36% e il PIL è andato vicino all’1,5% (1,6% precisamente) solamente due volte negli ultimi 10 anni (nel 2010 e nel 2017 nella decade 2010-2019)

Altra considerazione da fare e che può incidere nuovamente e creare confusione, è che se nel tuo percorso professionale hai effettuato versamenti in più di una cassa previdenziale, dovrai manualmente sommare i risultati poiché il simulatore INPS consente di simulare una sola cassa alla volta.

Quindi affidare il mio futuro basandomi solo sui dati riportati nella busta arancione è chiaramente un errore grossolano e potrebbe crearmi non pochi grattacapi in futuro.

Per quanto riguarda invece l’affermazione “non avrò mai una pensione, non mi daranno nulla” ho molto da dire.

La prima cosa che mi viene da rispondere spesso di getto quando sento qualcuno dire ciò è:

“va bene e cosa stai facendo per risolvere questo importante problema?”

Spesso le risposte ricevute mi innervosiscono ancor di più: “non ho fatto nulla” oppure “ho tempo davanti, ci penserò quando ho finito di pagare ….” concludendo l’affermazione con il nome di una delle cose comprate a debito negli ultimi anni (auto, casa, telefono, seconda casa, seconda auto, computer ..ecc).

Come se dire “non avrò mai una pensione”, non sia una priorità massima o almeno una cosa a cui dare una certa importanza nella lista degli obiettivi di vita.

Uno scollegamento incredibile tra il pensare e l’agire che trovo già grave, nel caso in cui io parlassi senza riflettere sulle cose, oppure triste e allarmante nel caso lo si affermi in totale rassegnazione e/o in balia del futuro.
Entrambi aspetti che mi preoccupano molto.

Entrando più nel concreto posso dire che è chiaro che io sia preoccupato per INPS e casse di previdenza in genere perché, a parte qualche eccezione, hanno sempre posticipato i problemi spalmando gli oneri sulle generazioni successive, senza risolvere le criticità che ne stanno alla base, dando ai propri iscritti poche e confuse informazioni in merito.

Qualcuno definisce addirittura l’INPS come un mega schema Ponzi che lascerà gli ultimi con il cerino in mano.

Io purtroppo non prevedo il futuro e non so se domani l’INPS imploderà su se stesso e ci lascerà tutti con un pugno di mosche in mano ma so per certo che i dati portano in un’unica direzione rendendo, ad un certo punto, le cose molto complicate in futuro a meno che non ci sia un radicale cambiamento nella demografia e nelle aspettative di vita di questo Paese.

So anche, che dipendere da un solo “cavallo” non è mai una scelta corretta e che sarebbe opportuno creare un piano in merito a questa precisa esigenza, monitorandolo e modificandolo nel tempo in caso ce ne sia bisogno.

Cosa fare a questo punto?

DIFFIDARE di chi ti dà soluzioni senza conoscere te e le tue finanze in modo accurato, perchè probabilmente sarà li per venderti i propri prodotti più che vere soluzioni.

AGIRE perchè di soluzioni ce ne sono diverse, credimi, ma bisogna valutare attentamente quale sia la più idonea a te!

Vieni a scoprire insieme a noi qual è la strategia più adatta a te!

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